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Perchè restaurare?

In restaurare on gennaio 3, 2012 at 6:29 PM

Il restauro è un’attività legata alla manutenzione, al recupero, al ripristino e alla conservazione di manufatti storici, quali ad esempio un mobile, una poltrona una cornice o un dipinto. Per restaurare un manufatto, vanno rifatte le parti rovinate o che mancano a causa del tempo o per qualche incidente accadutogli (polvere, muffa, umidità, calamità naturali ecc.).
Il termine viene dal latino restaurare, composto da “re” che significa “di nuovo” e “stàurare” che significa “rendere solido“, oppure dal gotico “stiuryan” che significa “fissare“. Questo termine, però, nel tempo, ha acquisito vari significati spesso in aperta contraddizione, in relazione alla cultura del periodo e al rapporto di questa con la storia, così da rendere impossibile una definizione univoca.

Il significato attribuito ai termini “restauro” e “conservazione” varia notevolmente a seconda degli autori, tanto da trovarli a volte come termini di una alternativa e a volte come intercambiabili.

All’interno della nostra bottega restauriamo oggetti di antiquariato e al contempo progettiamo nuove creazioni impegnandoci quotidianamente nel combinare il gusto individuale con l’unicità propria di ogni opera.

Usiamo affinate tecniche di restauro per il recupero di importanti oggetti artistici e la riparazione di pezzi d’antiquariato danneggiati, riportandoli in vita.

Ogni mobile, nobile o meno che sia,racchiude in se una o più storie,  storie di uomini e donne che hanno vissuto insieme a questo oggetto anni della loro vita, storie racchiuse nei pori dell’essenza, storie che lentamente il nostro mobile ci racconta.

Per tutto questo è importante conservare e restaurare con cura l’antico.

Il professionista saprà consigliare e svolgere il lavoro al meglio. Contattemi.

L’inizio

In restaurare on gennaio 3, 2012 at 6:28 PM

Iniziare un restauro senza prima aver effettuato un’analisi approfondita d’intervento, porta ad eseguire un lavoro parziale, inefficace e che spesso da risultati insoddisfacenti.
Di conseguenza si rende necessario pianificare il lavoro, prima di iniziarlo.

E’ necessario innanzi tutto stabilire l’epoca esatta del mobile, in quanto gli interventi che si effettueranno, sia d’ebanisteria sia di finitura né saranno influenzati, il tipo di legno, ogni ripristino va fatto con lo stesso legno di cui è composto l’oggetto e possibilmente della stessa epoca.

Il restauro inizia sempre con gli interventi di falegnameria, successivamente si esegue la pulitura (sverniciatura quando è necessario), ed infine la lucidatura.

Le operazioni di pulizia (o sverniciatura) sono quelle che richiedono una particolare attenzione nella scelta d’intervento, infatti in questa fase un errore di valutazione può causare dei danni che sono in un certo qualmodo irreversibili. Tenete sempre conto della patina (quella colorazione che il legno acquisisce nel tempo) del mobile, va considerata sacra, ogni intervento di pulizia la deve sempre salvaguardare. Evitate interventi drastici (quali soda caustica) , in alcuni casi è necessario solo spolverare l’oggetto, non è indispensabile sverniciarlo. Analizzando il tipo di verniciatura che ricopre l’oggetto si determinerà il prodotto migliore per eseguire la pulizia.

La finitura

In restaurare on gennaio 3, 2012 at 6:28 PM

La finitura del mobile tiene conto innanzi tutto di quella che era o dovrebbe essere stata la finitura originale, va ripristinata e non va inventata (con l’uso di miracolosi prodotti sintetici), quando è ormai compromessa e si decide di eseguirla ex-novo si deve tener conto logicamente dell’epoca e dell’origine dell’oggetto (la gommalacca prima del XVIII Sec. non era di dominio pubblico) deducendo così quale sarà stata la finitura originale.
Gli interventi di restauro possono essere divisi in due tipologie: conservativi e integrativi.

Nel intervento conservativo verranno consolidate e rincollate tutte le parti tarlate o comunque degradate o scollate, senza aggiungere o togliere nulla. L’oggetto del restauro quindi non sarà sverniciato ma solo pulito salvaguardando fin dove è possibile la verniciatura originale, e soprattutto la patina.

 L’intervento integrativo prevede il ripristino di tutte quelle parti mancanti indispensabili per far si che l’oggetto in questione riprenda la sua funzionalità. Tenete presente che la reintegrazione delle parti mancanti non deve essere superiore al trenta per cento dell’oggetto stesso. In caso di verniciature oramai compromesse, si procederà rifacendole ex-novo.

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